Vangelo del giorno
19 luglio 2025
Il Vangelo di oggi consiste nella più lunga citazione dell’Antico Testamento che si legga in Matteo. La citazione è tratta da Isaia, e in particolare da quello che viene impropriamente considerato come il primo “canto del Servo” (Is 42,1-4), benché non si tratti di una confessione personale, ma della presentazione profetica di una figura regale senza nome, che già secondo l’antica esegesi targumica è il Messia: “Ecco, il mio servo”.
Vangelo della domenica
20 luglio 2025
XVI domenica nell’anno
Luca 10,38-42 (Gen 18,1-10a)
di Luciano Manicardi
Ospitare è dare una casa. O meglio, è anzitutto un essere casa per altri: ospitare è dare ascolto, tempo, parola, presenza. In questo senso, ospitare è generare, dare vita. Lo straniero che, atteso o inatteso, desiderato o indesiderato, giunga a noi, attiva la specularità per cui noi stessi, accanto e davanti a lui, siamo resi stranieri. Ospitandolo, da un lato, accogliamo di nuovo anche noi stessi, e dall’altro, sperimentiamo al medesimo tempo l’ospitare e l’essere ospitati, entriamo cioè nella circolarità virtuosa del dare e ricevere proprie dell’ospitalità.